Grigio a Dicembre

grigio a dicembre

Ci sono giorni d’ inverno in cui il cielo e la terra sembrano confondersi e mescolarsi, la linea dell’ orizzonte diventa un offuscato sfumare fra il grigio ed il biancastro. In giorni come questi tutto sembra sciatto e trascurato come una degradata periferia urbana, e l’ anima stessa si fa sentire logora e stanca, col solo desiderio di rintanarsi in un letargo indefinito.

L’ inverno è capace di splendori ineguagliabili, lo so bene, quando il cielo sereno e l’ aria cristallina consentono al sole basso di incendiare le finestre delle case e scintillare sulle punte dei rami di alberi innevati. In quei momenti il mondo appare rimesso a nuovo, pulito e pettinato e pronto per un nuovo ingresso in società; ed un po’ rimesso a nuovo si sente anche chi a quello spettacolo assista, meravigliato e grato.

Ma oggi non è così. Oggi l’ inverno mostra il suo volto più mortifero, ed il grigiore sembra soffocare anche la speranza in un futuro. Nessuna rinascita appare possibile sotto il peso metallico di questo cielo compatto, nessuna redenzione sembra poter salvare questo mondo consunto, né alcun nuovo avvento poter dare un nuovo inizio ad alcunché.

Sembra piuttosto di avviarsi verso un crepuscolo nebbioso, un estenuato affievolirsi delle energie, l’estinguersi della fiamma di una lampada rimasta senz’ olio, questo appare l’ inevitabile fatale futuro dentro quell’ orizzonte incerto e confuso.

Occorre farsi forza per trovare comunque un seme di speranza, per ricordare che il tempo è fatto di cerchi, cicli da attraversare come la freccia di Ulisse che s’ infila tra gli anelli nella sfida ai Proci. E dunque, ad anello segue anello, bisogna crederci, arriverà un nuovo risveglio, la natura incurante delle colpe umane nuovamente produrrà germogli nutrendosi delle foglie secche, marcite quest’ autunno.

Ancora una fioritura coprirà il mondo come una Grazia arcana, ignara ed immeritata.