A volte

 
A volte uno crede di costruire sulla roccia, e ci mette tutta la buona volontà e la cura e l’ amore e crede anche di essere bravo a costruire, di essere un bravo artigiano, uno di quelli che l’ arte l’ hanno imparata con gli anni, il sudore, il sacrificio.
Uno crede di averci messo tutta la sapienza e tutta l’ esperienza e l’ intelligenza e la voglia di far bene.
Uno crede di aver costruito coi materiali migliori, senza risparmio per paura di dovere successivamente rimpiangere qualcosa.
No, non c’è niente da rimpiangere, tutto il meglio del meglio è stato impiegato, non s’è risparmiato né sul materiale e nemmeno sul sudore e sulla fatica e sulla sofferenza.
Si sta costruendo un edificio destinato a durare nei secoli, no ?
Un edificio che dovrà essere la meraviglia di tutti, il capolavoro di una vita.
 
Poi arriva un colpo di vento e se lo porta via.
 

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8 commenti su “A volte

  1. RedPasion ha detto:

    l’uomo ogni tanto vorrebbe essere eterno. non sempre – ovviamente – perchè altre volte è stanco della vita.
    il fatto è che ha pure manie di onnipotenza…

    tutto è così passeggero.
    solo la tristezza sembra non avere mai fine…

  2. chiccama ha detto:

    il colpo di vento è “l’inaspettato” che arriva quasi sempre, a volte ha un volto tenero e lo accogli con gioia a volte è un vento dirompente che tutto distrugge…

    la vita è bella per questo… per costruire, e poi tornare a costruire, è dediserio di essere vivi

    un amico di mio padre aveva scritto un libro con questo titolo “parole come sabbia” e raccontava della sua vita e di come spesso le parole sia come sabbia che viene sollevata e dispersa dal vento…
    molto spesso si costruisce con la sabbia convinti che si stia costruendo con la roccia… ci si confonde e il vento ha gioco facile…

    io credo che se i nostri pensieri sono roccia e non sabbia possono essere delle ottime fondamenta , e se anche arriverà il vento e spazzerà via tutto, resteranno loro le fondamenta… per ricostruire…. e ricostruire…

    take care
    chicca

  3. utente anonimo ha detto:

    Ho visitato eremi sulla Maiella aggrappati come ragni alla pietra che a starci sotto è uno stupore, quale inumana sapienza, pazienza, fatica, per ergere tale opera… però regge e meraviglia ancora il viaggiatore.
    A volte invece sì, basta un colpo di vento e via.

  4. utente anonimo ha detto:

    ma ci sono capanne di frasche
    che misteriosamente resistono all’infuriare del vento.
    qui sta allora il senso del nostro costruire.
    costante impegno per quella capanna che con tenacia si oppone al vento.

    hesse

  5. LaPoetessaRossa ha detto:

    Sarebbe bello pensare che costruiamo perchè ci piace costruire, perchè l’azione stessa del mettere una pietra sopra l’altra di dà soddisfazione, perchè sappiamo trovare artifici per creare volte inaspettate, che si reggono su giochi di forza praticamente perfetti. Sarebbe bello pensare tutto questo e avere la certezza che ogni sforzo potrà essere ammirato da tutti negli anni a venire, e prima di tutto da noi stessi. Eppure sono nella chimica della vita a distruzione e la rinascita, come elementi di un processo infinito, dove tutto quanto viene distrutto può rinnovarsi e vivere di una vita nuova in forme che non avremmo immaginato. Quello che spesso siamo incapaci di superare è il dolore per la perdita di quanto avevamo costruito, lo sgomento che si prova di fronte a quel maledetto accidente che ci ha portato via il nostro capolavoro, perchè imprevisto, perchè imprevedibile, perchè comunque qualsiasi cosa avessimo tentato di fare comunque sarebbe andato distrutto.
    Ognuno poi dentro di sè trova la forza per andare avanti, per mettersi di nuovo a costruire, se costruire è un modo di essere e di vivere. E si costruirà qualcosa di nuovo, di diverso, utilizzando l’esperienza del passato e l’immaginazione creativa, osservando altri costruttori, magari mettendosi in società con qualcuno che ha la stessa autentica passione.
    Quel colpo di vento, così preciso nei suoi intenti, potrà ripresentarsi ma, citandoti “Non c’ è niente di stabile,l’ evento è imprevedibile,può accadere, oppure no.”
    Un abbraccio

  6. melogrande ha detto:

    Vero, tutto è passeggero e nulla eterno, però ci sono cose che durano molto più di altre, che durano , da poterle considerare eterne.

    Spesso si costruisce con la sabbia convinti che si stia costruendo con la roccia, come dice chicca, e questo è ciò che ci delude, il non avere capito che era sabbia.

    Ha ragione anche hesse, a volte capita l’ inaspettato, che una capanna di frasche resista agli uragani.

    Superato il dolore non c’è che rimettersi a costruire, daccapo, un’ altra volta.

    Perchè altro non sappiamo fare.

  7. ameya ha detto:

    piacere
    leggerò con calma

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